Nella sfera professionale di un amministratore di condominio sono molti gli aspetti che contrastano tra la teoria e la realtà. Nella nostra esperienza con gli amministratori, veniamo in contatto con una realtà dei fatti che stride con quello che dovrebbe avvenire se fossero rispettate tutte le regole.
Che differenza c’è tra utopia e realtà per gli amministratori di condominio? Prendiamo in considerazione gli aspetti più evidenti.
La teoria degli amministratori di stabili
Sin dal corso di formazione, gli amministratori vengono in contatto con molte “teorie”, ovvero tutte quelle situazioni che prevedono che le cose vadano in in certo verso, quello in cui andrebbero in un mondo perfetto.
I rapporti tra amministratori di stabili
Presto o tardi anche per gli amministratori verrà istituito un albo professionale, capace di sovraintendere sui compensi, sul passaggio di consegne e sulle altre regolarità da rispettare.
Gli amministratori non sono in competizione tra loro ma sono colleghi che svolgono lo stesso lavoro e che nel tempo, possono alternarsi nella gestione dello stesso condominio.
Gli amministratori sono tenuti ad eseguire un passaggio di consegne come descritto dall’art. 1129 codice civile, comma VIII, introdotto dalla legge di riforma 220/2012. Oltre a questo obbligo si terranno alla correttezza professionale dovuta tra colleghi.
La realtà degli amministratori di condominio
In questo paragrafo veniamo a riportare lo stato reale delle cose che come tutte le realtà, può piacere o meno ma è l’aspetto con cui si viene in contatto nella normale pratica professionale.
I rapporti tra amministratori di condominio
Gli albi sono in via di estinzione e mai ne verrà costituito uno per gli amministratori. Quella dell’amministratore rimarrà una professione a cui potranno aderire tutte le persone con le caratteristiche descritte nell’articolo 71 bis del Codice Civile, senza altri riconoscimenti.
Nella realtà per gli amministratori di condominio, è impossibile che si coalizzino per darsi regole comuni e condivise, esattamente come accade al altri professionisti senza un albo.
Gli amministratori sono tra loro in piena competizione, per le regole del marketing si riconoscono a pieno titolo come competitor. Spesso e volentieri la competizione si concretizza in pratiche sleali e poco rispetto verso i colleghi.
Considerazioni
Dalla nostra esperienza diretta con amministratori provenienti da diverse associazioni, zone d’Italia, luoghi di attività, possiamo constatare che la realtà per gli amministratori di condominio è pressoché identica.
Ci raccontano di documentazioni nel passaggio di consegne, poco curate per non dire approssimate. La scusa più comune è che non vale la fatica di lasciare dei conteggi perfetti, visto che si è perso il condominio. Poco importa se il collega dovrà faticare di più per mettere le cose in ordine.
Preventivi non rispettati o creati ad arte per essere poco chiari e lasciare spazio a brutte sorprese, o con offerte a ribasso pur di rubare un condominio.
Spesso nella realtà per gli amministratori di condominio c’è la compravendita di condomini. Questa è una pratica poco rispettosa nel confronti dei condòmini, dei colleghi e molto rischiosa.
Con questo articolo non vogliamo gettare fango sulla categoria, il nostro intento è quelo di informare i nuovi amministratori sulla realtà che li aspetta e con cui si dovranno confrontare. I casi riportati non sono la regola per tutti, ci sono tanti seri professionisti che conosciamo ed apprezziamo sia come clienti che come persone.
Quel che possiamo proporre come parte di una soluzione, è adottare alta professionalità, un marketing ed una gestione dello studio efficiente ed onesta.